I Consigli Municipali
"Il Consiglio" è uno strumento di partecipazione finalizzato alla crescita della partecipazione giovanile rispetto ai processi decisionali locali già innescato con la DGR n. 33/2006, un "sistema organico di partecipazione che, con diversi gradi e intensità, coinvolga direttamente bambini, ragazzi e giovani, in un circuito virtuoso tale da favorire il ricambio generazionale negli organi amministrativi locali".
Il Consiglio può essere composto da "Bambini e Ragazzi" di età compresa tra gli 8 e 14 anni, residenti sul territorio di un Municipio del Comune di Roma Capitale, oppure da "Giovani" di età compresa tra i 15 e i 25 anni.
Gli elementi costitutivi e imprescindibili di un Consiglio in linea con quanto previsto dalle norme di riferimento europee, di seguito riassunte: a) elezione diretta da parte di tutta la popolazione giovanile residente nel territorio di riferimento; b) autonomia finanziaria stabilmente garantita da un soggetto terzo rispetto al Comune di riferimento, ovvero dalla Regione, unico ente avente potestà normativa e quindi in grado di definire con continuità e certezza una cornice di riferimento per tali istituzioni; c) funzioni, sì di natura consultiva, ma di tipo preventivo e obbligatorio su tutti gli atti riguardanti i giovani che l’amministrazione comunale intende porre in essere; |
d) esistenza di un regolamento tipo che, pur non essendo vincolante per i Comuni che intendono istituire tale consiglio, consenta di assicurare la necessaria omogeneità tra i consigli istituiti e favorisca la creazione di un collegamento stabile tra i vari consigli operanti in uno stesso ambito territoriale di riferimento (Provincia e Regione).
Il Consiglio ha natura difatto autonoma rispetto al Municipio e al Comune di Roma e svolge i seguenti compiti operativi:
- Esprimere “pareri non vincolanti” nei confronti del Consiglio e della Giunta Municipale;
- Richiede informazioni agli organi ed uffici municipali, su temi e problemi che riguardano il mondo giovanile o dai cittadini in genere;
- Formulare proposte in tema di: pubblica istruzione e servizi scolastici; tempo libero, sport e spettacolo; sicurezza stradale e circolazione; politica ambientale e urbanistica; iniziative culturali e sociali; solidarietà ed assistenza; rapporti con l’associazionismo
Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Il Principio Cardine
La democrazia (dal greco δῆμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere) etimologicamente significa "governo del popolo", ovvero sistema di governo in cui la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dall'insieme dei cittadini.
"Vorrei essere libero, libero come un uomo.
"... La libertà non è star sopra un albero, Giorgio Gaber |
Lo Statuto Comune di Roma Capitale (approvato dall’Assemblea Capitolina con deliberazione n. 8 del 7 marzo 2013), nell’articolo 2 afferma i seguenti Principi Programmatici:
Comma 7. Roma Capitale favorisce la partecipazione civica dei giovani, anche minorenni, ne valorizza l'associazionismo e concorre a promuoverne la crescita culturale, sociale e professionale.
Comma 8. Roma Capitale tutela i diritti delle bambine e dei bambini uniformandosi alla Convenzione ONU dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza; ne promuove in particolare il diritto alla salute, alla socializzazione, alla partecipazione, al gioco, allo studio e alla formazione nella famiglia, nella scuola e nelle realtà sociali dove si sviluppa la loro personalità. A tal fine è anche istituito un garante nominato dal Sindaco per la tutela di tali diritti, le cui competenze e modalità di funzionamento sono disciplinate con regolamento. |
Comma 9. Roma Capitale promuove l'istituzione dell’Assemblea Capitolina e dei Consigli Municipali delle bambine e dei bambini e dell’Assemblea Capitolina e dei Consigli Municipali delle ragazze e dei ragazzi al fine di favorire la loro partecipazione alla vita della comunità locale. L'istituzione, le competenze e le modalità di funzionamento dell’Assemblea Capitolina e dei Consigli Municipali delle bambine e dei bambini e dell’Assemblea Capitolina e dei Consigli Municipali delle ragazze e dei ragazzi sono disciplinati da appositi regolamenti.
I Municipi del Comune di Roma Capitale, in quanto ente locale più vicini al cittadino e ai bisogni dei giovani, è organo pubblico attuatore della normativa regionale, statale ed europea.
La scuola come "Osservatori" di un percorso
La scuola è per eccellenza il contesto di vita più vicino, spesso complementare alla famiglia nell'educazione e nell'istruzione dei giovani.
La Scuola svolge pertanto il fondamentale ruolo di promotore/supporter dell’iniziativa (stakeholders), che permette di sviluppare non solamente l'apprendimento formale, ma anche quello non formale e informale.
Le famiglie come "Testimoni" di una crescita
Le famiglie nell'ambito della promozione del Consiglio dei Bambini e dei Ragazzi, svolgono la propria funzione genitoriale, concedendo e autorizzando i propri figli ad acquisire modelli di comportamenti che vanno al di là del modello familiare e in direzione della presa di responsabilità e consapevolezza del ruolo di giovane in questa famiglia (rapporto intergenerazionale) e in questo Stato (rapporto civico).